Eliseo poteva anche andare avanti, ma decise di tornare indietro. Sembrerebbe una scelta errata, ma molto spesso non lo è, soprattutto quando la minestra è avvelenata…. Il testo base che tratteremo si trova in (2 Re 4:38-41). Il tema proposto esordisce dicendo che Eliseo tornò a Ghilgal. Questo territorio ha un nome non entusiasmante: significa rovinare, rovina, rotolare via. E, in una rovina, non credo che nessuno potrebbe entusiasmarsi. Già il Giudice Samuele aveva detto al re Saul di andare a Ghilgal e di attendere alla voce del Signore, ma Saul era impaziente e non aspettò.
Anche Eliseo fu comandato da Elia di andare nello stesso luogo e di aspettare la doppia unzione, Eliseo obbedì e ricevette la sua doppia unzione! Molto spesso Dio ci da istruzioni, ma noi dobbiamo sempre ascoltare e aspettare.
Era un tempo di carestia, e, in un tempo di carestia, bisogna accontentarsi, …., Eliseo non fu particolarmente duro con i discepoli dei profeti. Non comandò una ricetta specifica, ma in generale una minestra. Una minestra può essere di vario tipo, ma il punto non è quale tipo di minestra, ma che quella minestra rappresenta un rapporto con un amico, un fratello, un marito, una moglie. E, questa minestra, è deteriorata, avvelenata. Questi discepoli dei profeti erano andati a cercare di obbedire al comando, ma uno, anche se in buona fede, aveva raccolto qualcosa che avrebbe deteriorato la minestra che avrebbe dovuto sfamare quelle stesse persone.
A questo punto, se ragioniamo la cosa da un punto di vista umano, ogni uomo preferirebbe gettare la minestra via, non recuperare il rapporto ormai compromesso. Ma Dio non ragiona cosi. Eliseo diede ordine di prendere la farina. E, la farina, è l’ingrediente principale del pane, e il pane è la rappresentazione della Parola di Dio, … quindi nella nostra minestra inquinata, semmai, dobbiamo curare il tutto con la Parola di Dio. E soprattutto con le ricette semplici della parola del Signore, con i concetti elementari. Bisogna ritrovare la semplicità fratelli, ritornare a Ghilgal e rimettersi in discussione, bisogna avere la franchezza e l’umiltà di dire: ho sbagliato, e il risultato del mio sbaglio è stato inquinare il mio rapporto con gli altri, ma, alla luce della Parola di Dio voglio recuperare.
Dio vi benedica.